martedì 2 marzo 2010

La situazione della Grecia potrà coinvo,lgere anche l'Italia

La Grecia non potrà fare fronte alle sue scadenze del debito pubblico, e l'Europa non potrà impedire che il fuoco si allarghi all'Italia e ad altri Stati. E' la natura stessa del debito pubblico che lo rende pericoloso. Per reperire i mezzi finanziari necessari al suo funzionamento lo Stato non dovrebbe ricorrere al " prestito ad interesse", se non quando é matematicamente certo che saprà onorare le scadenza di queste "cambiali", che per la loro stessa esistenza rendono difficile l'azione di governo.
Il reperimento di mezzi finanziari dovrà invece avvenire con mezzi che non vadano a fare parte delle poste passive del bilancio dello Stato, e che non prevedano la restituzione a scadenza fissa, come sono le azioni di una qualsiasi SPA, che vengono acquistate per la solidità della società emittente, per la loro rendita certa e soddisfacente.
Lo Stato dovrà sostituire i titoli del debito pubblico in circolazione con azioni di una SPA di diritto privato a capitale pubblico, alla quale trasferirà in conto capitale la Nuda Proprietà a scadenza fissa a 20 anni, di suoi immobili , di cui tratterrà il diritto di Usufrutto a 20 anni,.che valgano almeno il doppio del debito pubblico Queste azioni abbiamo già dimostrato, rendono al risparmiatore almeno il 10% all'anno, in modo matematicamente definito, senza incertezza o sorprese (vedi i post precedenti)
Solo così si potrà eliminare la possibilità di insolvenza degli Stati, compreso il nostro. La liquidità ritrovata servirà a rilanciare l'azione di governo e l'economia, e si saranno sterilizzate le riunioni dei finanzieri armati con il proposito di scommettere sulla fragilità dell'€uro e forse sull' UE.
dovremmo fare presto, prima che avvenga l'irrepararibile.