sabato 24 aprile 2010

il temporale si fa più vicino?

la povera Grecia fa sentire sempre più forti i suoi gemiti di sofferenza, senza trovare ascoltatori molto attenti. Gli hanno promesso 45 miliardi di € per le sue scadenza del debito pubblico, ma la Germania nicchia.
se come si teme, il temporale dovesse oscurare anche altri cieli, come ci si potrebbe difendere.
i mercati non sono più interessati ai debiti pubblici europei, sono attratti dai promettenti investimenti nelle ex nazioni emergenti, ora che sono definitivamente emerse.
tutto sarà più evidente durante la fiera di Shanghai.
non è il caso di correre ai ripari?

giovedì 15 aprile 2010

assisteremo alla decadenza della nobiltà borbonica in chiave europea

la globalizzazione ha evidenziato il declino economico dell'Europa, di cui i primi segni si sono evidenziati alla fine dell'ultimo conflitto mondiale, dalla quale ne é uscita con una germania dimezzata, una granbretagna privata del suo ruolo mondiale e con il suo est europeo sotto il tallone della Russia di Stalin.
nel frattempo l'india, parte dell'indocina, la cina e nell'insieme anche altre nazione dell'oriente, hanno iniziata una rincorsa di cui ora avvertiamo il ritmo travolgente.
in un primo momento ci siamo illusi che avremmo ceduta la produzione di cose a basso componente di tecnologia, ma ora si sta verificando che quall'area si è dimodtrata capace di surrogare ogni nostra produzione, salvando quasi esclusivamente quella degli sati uniti d'america.
se qualcosa non cambia, le nostre economie dovranno divenire prevalentemente domestiche, e dovremmo rinunciare a buona parte della nostra partecipazione all'incremento della ricchezza mondiale.
non sarà facile convincere gli europei a rinunciare al loro status, alla loro sicurezza sociale, alla loro civiltà del lavoro, come sarebbe doveroso, perchè anche se non provoca morti, questa è una guerra economica che pretenderenbbe la coesione e lo spirito di sacrificio degli eserciti che vogliono vincere.
servirebbe più cultura, più produttività, meno privileggi e più coesione.
abbiamo lasciato all'india il primierato degli studi scientifici, alla cina la produzione di tutto.
alla luce di questi fatti, come può la finanza mondiale credere sulla solvibilità dei debiti pubblici europei? e come potrà l'europa difendersi dagli atacchi che riceverà in questo senso se non si toglie di dosso la spada di damocle delle scadenze di questo debito?
questo è la ragione principale che ci spinge a suggerire di trasfromare il debito pubblico come abbiamo già postato, altrimenti assisteremo all'impoverimento delle nostre nazioni, come la nobiltà borbonica ha assistito allo sgretolarsi della sua, dopo l'unità d'italia, con la dignità e l'indifferenza che il grande Totò sapeva interpretare da quel sommo maestro che è stato.

si sono verificate le previste difficoltà della Grecia

si sono già evidenziate le difficoltà della Grecia di difendere la solidità del suo Debito Pubblico, che persistono malgrado la garanzia europea di 30 miliardi di €uro.
è il sistema che resta poco credibile, ed a nulla vale l'aver conclusa la collocazione di 1,6 niliadi di €uro negli Stati Uniti, perchè resta comunque poco credibile la solidità del Debito Pubblico della maggioranza degli stati europei, anche se aggregati nell'unione.
si dovrà ancorare questi debiti a qualcosa di solido e che non costituisca più scadenze di rate, da immettere nel mercato finanziario come avviene per le azioni di s.p.a. , di cui nessuno chiede la restituzione dell'importo pagato ma che vanno a fare parte del mercato delle Borse.
qualcosa si sta muovendo.
il ministtro Tremonti ne ha appena accennato ieri alla possibilità di ridurre il debito pubblico cedendo proprietà immobiliari.
che la madonna ci avesse fatta la grazia???